2012/09/05



MILANO, 11 SETTEMBRE


Milano, domenica 9 settembre 2012: sono le 15:30 nella sala riunioni di un ufficio signorile ( Haifa Commercial Bank, London , recita la targa in ottone sulla porta d’ingresso ) situato al primo piano di un antico palazzo di Via Gaetano Negri, a due passi da Piazza Affari.
Intorno a un grande tavolo rotondo in ciliegio finemente intagliato siedono cinque uomini. Uno di loro, il più anziano, prende la parola:
- Sabah al khayr. Mi auguro che Halima vi abbia accolto con la sua abituale cortesia, assegnando a ciascuno di voi il letto dove riposare e l’armadietto in cui riporre le vostre cose e i vostri vestiti. Sarà lei, inoltre, in questi pochi giorni che ci aspettano, a prepararvi i pasti e a fornirvi tutti i servizi di cui avrete bisogno. I nostri colloqui, da questo momento in poi, avverranno esclusivamente in inglese, così come esclusivamente in inglese vi dovrete esprimere in qualunque altra occasione si presenti. D’altra parte siete stati selezionati per questa missione non solo sulla base della vostra fedeltà alla causa e della vostra abilità ed esperienza operativa sul campo, ma anche per la vostra perfetta conoscenza della lingua inglese parlata e per il vostro aspetto fisico non sfacciatamente mediorientale.
Sto per consegnare a ciascuno di voi un passaporto inglese con le generalità che d’ora in poi vi identificheranno. Amjad : questo il tuo nuovo passaporto e Kevin Parker il nuovo nome. Mansur :sei ora Barry Fisher. Karim : diventi Vince Collins, mentre tu, Rashid, assumi il nome di Clarence Wilson.
Ora approfondirò con voi ogni singolo dettaglio riguardante la missione che vi attende e che, a grandi linee, vi è già stata illustrata, soprattutto per quanto riguarda le motivazioni che la promuovono, a Beirut, la scorsa settimana.
Milano è una città tipo all’interno dell’Europa Occidentale che ben si presta a rappresentare una civiltà cosmopolita e allo stesso tempo serva della cultura e dell’arroganza americana. L’azione che stiamo per intraprendere vuol essere allo stesso tempo lezione e monito per chi ha rapidamente dimenticato l’11 settembre di undici anni fa e il suo chiaro messaggio. Vediamo dunque insieme il piano operativo da concretizzare.
A Milano è stata realizzata, una cinquantina di anni fa,  una linea metropolitana, l’MM1 o linea rossa, che attraversa in senso longitudinale tutta la città passando per i principali centri del potere finanziario, distribuiti soprattutto tra Piazza San Babila e Piazza degli Affari, dove ha sede la Borsa italiana. Il traffico dei passeggeri, particolarmente intenso tra le 7:30 e le 8:30 del mattino, quando gli uffici del terziario cominciano a prendere vita, è oggi gestito da treni moderni a singola carrozza, della lunghezza di 104 metri e larghezza di 2,85. Come potete osservare in questo disegno ogni treno è equipaggiato con 12 porte di accesso su ognuno dei due lati ma, nel tratto che ci interessa, vengono aperte solo le porte sulla destra rispetto al senso di marcia durante la sosta sulle banchine delle singole stazioni ( ogni banchina è lunga 106 metri, giusto lo spazio per contenere un intero convoglio ). La distanza media tra stazione e stazione è di 600 metri e la frequenza dei treni, nei periodi e nelle stazioni di punta, è di 2,5 minuti circa. Ogni convoglio, in quei periodi, raggiunge una capacità di 1200 passeggeri. Scusatemi per quello che vi potrebbe sembrare un eccesso di dettagli, ma tutti questi numeri sono stati necessari per programmare con l’indispensabile accuratezza il nostro piano.
Per la mattina dell’ 11 settembre ciascuno di voi avrà in dotazione un abito di classe che ben si addice ad un uomo d’affari. Halima saprà scegliere con competenza le misure adatte e vi consegnerà inoltre una valigetta elegante ( tipo pilota di aereo, tanto per intenderci ) in grado di ospitare un esplosivo IED ( Improvvised Explosive Device ) molto potente ( TNT 128 ), equipaggiato con un sistema radio a corto raggio d’azione ( RFSD ) ad attivazione ritardata. Il ritardo sarà programmato a 15 secondi esatti che scatteranno nel momento in cui voi, uscendo dalla carrozza, premerete il pulsante applicato a una semplice scatoletta riposta nella tasca della vostra giacca.
Le entrate e le uscite delle stazioni non sono normalmente presidiate e non esiste nessun sistema di controllo del materiale e dei passeggeri che vi transita. Sarà dunque per voi un gioco da ragazzi introdurvi con valigetta al seguito. Per non dare nell’occhio entrerete, con il maggiore quotidiano finanziario in mano ( il sole 24 ore ),  in quattro stazioni diverse e consecutive e in quattro porte differenti equidistribuite sul treno e,  precisamente: Kevin nella stazione Pasteur, porta N.3 del convoglio, Barry in Piazzale Loreto ( dove confluiscono i passeggeri scesi dalla MM2 ), porta N.5, Vince in Piazzale Lima, porta N.8  e Clarence a Porta Venezia,  porta N.10. Dopo quest’ultima stazione il treno si ferma in  quella dei giardini pubblici ( Palestro ) e subito dopo a San Babila, dove entrerete in azione. Nel convoglio ciascuno di voi si terrà appoggiato alla porta di sinistra ( quella chiusa che fronteggia quella apribile ) posando con discrezione la valigetta per terra, contro la parete, fino all’ arrivo, dove abbandonerà la valigetta ( nessuno dei passeggeri, nella calca del momento, avrà modo di accorgersene ) e cercherà di uscire tra i primi..
Martedì mattina verrete accompagnati in automobile nei punti di partenza con congruo, ma non eccessivo anticipo . Kevin, il primo di voi, salirà sul treno delle 8.00 a Pasteur, per arrivare alle 8,15 nella stazione di San Babila dove  scenderete tutti contemporaneamente eccitando il sistema di attivazione dell’esplosivo. Vi rimarranno allora 15 secondi esatti per dirigervi verso l’uscita della metropolitana senza essere coinvolti nell’esplosione. Vi avvierete quindi con calma a piedi in quattro direzioni diverse, cercando di camminare in mezzo alla folla ed evitando di percorrere i marciapiedi dove pullulano i vari sistemi di videosorveglianza, per ritornare poi separatamente in questo appartamento. Al sistema di controllo interno alla stazione sarà tolta per tempo l’alimentazione elettrica nella centralina presente nella piattaforma da parte… diciamo così, di un tecnico dell’Enel, la società energetica locale..
Le quattro violentissime esplosioni,  praticamente contemporanee, creeranno effetti sinergici davvero devastanti, proprio nel momento in cui tenteranno di salire sul convoglio gli ultimi passeggeri diretti a Piazza Affari. Un tornado di polvere nera rovente si espanderà rapidamente per tutta la stazione mentre dal treno devastato dalle fiamme brandelli di carne umana verranno scagliati in ogni direzione tra le urla laceranti dei passeggeri e di chi, ancora seduto sulle panchine in attesa del treno successivo, si sentirà morire tra violenti rigurgiti di sangue in un rapido processo di soffocamento.
Giornali e televisioni parleranno di un migliaio di morti e di un numero imprecisato di feriti gravissimi, riempiendo le case di immagini atroci, sangue, lacrime e interviste struggenti ai cittadini e ai pochissimi  sopravvissuti. Le autorità politiche e religiose di tutto il mondo vomiteranno esecrazioni a 360 gradi contro di noi  e accorate partecipazioni al dolore degli italiani.
Ma, forse, non tutto rimarrà come prima; forse qualcuno comincerà a sospettare che al di là degli spread, delle borse e della formula 1 c’è qualcosa di diverso che urla la propria presenza e pretende attenzione.
Nel pomeriggio di martedì ci ritroveremo intorno a questo tavolo dove vi saranno date le istruzioni necessarie per un ritorno a casa in sicurezza. Domani, lunedì , indossando abiti da turista, testerete il percorso un paio di volte in orari differenti. Resto comunque a vostra disposizione nelle giornate di oggi e domani per fornirvi tutti i chiarimenti che riterrete necessari, con particolare riferimento alle azioni da intraprendere in caso di improvvise e inaspettate difficoltà. Allah ma’ kum!-

- Ecco, Signor Ministro, mi sono permesso di disturbarla per mostrarle questo filmato amatoriale dove alcuni collaboratori della Questura di Milano che, da milanese doc, mi onoro di dirigere, si sono prestati, su mio invito, a interpretare il ruolo di attori e altri a realizzare regia e sceneggiatura nel modo più realistico possibile. Ritengo che  l’argomento proposto sia di drammatica attualità: le metropolitane delle nostra città, a differenza degli aeroporti, dove ci vengono sequestrate perfino le forbicine delle unghie,  sono totalmente indifese nei confronti di eventuali attacchi terroristici che potrebbero coinvolgere migliaia di cittadini. Sono fermamente convinto che sia indispensabile studiare, da parte del governo,  una seria strategia rivolta a minimizzare i rischi di eventi di questo genere che sulla carta sembrerebbero di semplice realizzazione. Ho voluto girare questo filmato proprio per dare il necessario pathos e forza adeguata al problema e sollecitarne adeguatamente un serio approfondimento. I milanesi, ma non solo loro, aspettano con fiducia un vostro intervento efficace e convincente. Grazie dell’attenzione che certamente vorrete dedicarci. -
 

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